sabato 29 settembre 2012

ALLATTAMENTO AL SENO: UN AMORE DA DONARE!

LATTE MATERNO 

allattamento al seno

Rappresenta il miglior alimento per i neonati, perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita, come per esempio certi acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro assimilabile. Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali sia per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, sia per favorire lo sviluppo intestinale. È per questo che tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi sei mesi di vita (26 settimane). 
Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Unicef e dell’Unione Europea, recepite anche dal nostro ministero della Salute, l’allattamento al seno dovrebbe poi continuare per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino. 

Secondo la definizione dell’Oms, l’allattamento può essere:
  •  allattamento al seno esclusivo: solo latte materno
  •  allattamento al seno predominante: latte materno + liquidi non nutritivi 
  • allattamento complementare: latte materno + latte di formula.
Come favorire l’allattamento al seno Innanzitutto è importante che fin dai primi minuti madre e figlio rimangano insieme, facendo in modo che si instauri il cosiddetto contatto “pelle-a-pelle”: il corpo della madre aiuta il bambino a mantenere una temperatura adeguata (molto importante per bambini molto piccoli o nati pretermine ma anche per i bimbi sani nati a termine) e il bambino è meno stressato, più calmo e ha respiro e battito cardiaco più regolari. Il primo contatto con il seno dovrebbe avvenire entro un’ora dalla nascita, lasciando la mamma e il bambino, insieme al papà se presente, liberi di interagire spontaneamente, senza interferenze esterne. 
 Altre raccomandazioni importanti sono:
  •   allattare il bambino “a richiesta”, senza seguire orari rigidi  
  •  controllare la posizione e l’attacco al seno del bambino, evitando di staccarlo prima che abbia finito
  • non dare al bambino altri liquidi diversi dal latte materno prima della prima poppata
  • evitare il latte o altri cibi artificiali, acqua, zucchero o acqua zuccherata tra una poppata e l’altra 
  • evitare l’uso di tettarelle artificiali, biberon e ciucci, soprattutto nei primi mesi di vita non lavare il seno dopo ogni poppata ed evitare l’uso di creme o unguenti durante l’allattamento; la normale igiene della mamma è sufficiente e il seno è provvisto di ghiandole che provvedono ad una naturale disinfezione dell’areola.
 I VANTAGGI PER IL BAMBINO  
È ormai condiviso a livello internazionale che l’allattamento al seno: 
  • riduce l’incidenza e la durata delle gastroenteriti 
  •  protegge dalle infezioni respiratorie 
  •  riduce il rischio di sviluppare allergie 
  • migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio 
  •  migliora lo sviluppo intestinale e riduce il rischio di occlusioni 
 Alcuni studi, inoltre, hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di numerose patologie: numerose infezioni (enterocolite necrotizzante, meningite, botulismo e infezioni del tratto urinario) malattie autoimmunitarie, come per esempio il diabete di tipo 1 e di tipo 2 sindrome da morte improvvisa del lattante (Sids) obesità nella vita adulta. 
I VANTAGGI PER LA MADRE
 Anche per la madre l’allattamento al seno ha delle ricadute positive: 
  • quanto più comincia precocemente, accelera la ripresa dal parto e l’involuzione dell’utero e riduce il rischio di emorragia e di mortalità riduce la perdita di sangue, contribuendo così a mantenere il bilancio del ferro 
  •  prolunga il periodo di infertilità post parto 
  •  favorisce la perdita di peso e il recupero del peso forma 
  • riduce il rischio di cancro della mammella prima della menopausa
 Alcuni studi, inoltre, hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di cancro dell’ovaio e di osteoporosi. 
 
 CONTROINDICAZIONI
Alla luce delle conoscenze attuali, le condizioni in cui l’allattamento al seno è sconsigliato sono piuttosto limitate. Oltre al caso in cui venga diagnosticata al bambino la galattosemia, una rara malattia metabolica, l’allattamento non dovrebbe avvenire quando nella madre è presente almeno una delle seguenti condizioni: sieropositività e trattamento con farmaci antiretrovirali per la terapia dell’Aids tubercolosi attiva e non curata uso di droghe terapia antitumorale (chemioterapia o radioterapia) in corso. 
In generale, la maggior parte dei farmaci che vengono prescritti dopo una gravidanza non interferiscono con l’allattamento
In ogni caso, è bene chiarire con il proprio medico di famiglia l’eventualità di sospendere o meno l’allattamento in caso di una determinata terapia.

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